Come potete evincere dal titolo dell’articolo, oggi vi inizierò a parlare delle (dis)avventure che hanno accompagnato il mio viaggio a Parigi durato un mese.
Quando si parla di Parigi, non si può non pensare al fatto che ospiti il parco giochi più amato al mondo da grandi e piccoli!
Infatti, lo scorso settembre ho passato tutto il mese a Parigi per seguire insieme a due mie amiche un corso di francese alla Sorbona e ovviamente non potevamo non andare nel posto che più ci ricordava la nostra infanzia. Per me sarebbe stata la prima volta e nonostante i miei 21 anni ero molto emozionata, ma infondo siamo tutti un po’ bambini!
Il parco si trova un po’ fuori Parigi, ma è ben collegato dalla linea RER A che conduce proprio davanti l’entrata del parco. Ci alziamo abbastanza presto nonostante i cancelli aprano alle 10, ma vogliamo evitare qualsiasi imprevisto. Così ci incamminiamo e prendiamo la RER, il percorso è abbastanza facile non dobbiamo fare nessun cambio di treno quindi siamo serene. Le porte si chiudono, si parte. Ancora assonnate riusciamo anche a sederci e il viaggio procede senza problemi, fino a che tre fermate prima della destinazione il conducente tramite l’altoparlante ci avverte che il treno avrebbe fatto capolinea li e ci invita a scendere. Rimaniamo calme, sicuramente passerà subito un altro treno. Aspettiamo…aspettiamo…. e aspettiamo…Finalmente arriva il treno e riusciamo a continuare il nostro viaggio. Vi sembrerà stano ma riusciamo ad arrivare anche in anticipo!!! Superati i cancelli dell’entrata, è inutile dire o spiegare quale fosse la nostra emozione perché non ci riuscirei. Era proprio come me lo immaginavo, l’enorme castello della bella addormentata, personaggi Disney ovunque, bambini, grandi, musica ovunque e a tutte le ore!
Sopraffatte dall’emozione, decidiamo di procedere per gradi e di iniziare con le attrazioni più semplici come la giostra di Dumbo e le tazzine di Alice nel paese del meraviglie. Dopodiché spinte dalla nostra irrefrenabile curiosità decidiamo di spostarci verso il ”padiglione” dedicato alle attrazioni spaziali tra cui quella di toy story. Decidiamo di avviarci verso un’attrazione che si chiama ”space” qualcosa ora non ricordo, ma sembrava carina e tranquilla. La mia amica prudentemente mi chiede cosa stessimo andando a fare, io le rispondo di non preoccuparsi e che sicuramente si tratta di una cosa tranquilla e divertente allo stesso tempo. Entriamo e iniziamo a camminare lungo un percorso e dopo qualche metro arriviamo davanti una navetta in una stanza buia. Io non realizzo ancora che cosa sto per fare quindi mi siedo. Ad un certo punto la stanza buia si illumina con immagini che raffigurano pianeti, galassie ecc. e davanti a me c’è una ripidissima salta… ancora non realizzo, eppure mi reputo una persona abbastanza sveglia! Al che, la mia amica che è seduta vicino a me mi dice: Ale dopo una salita c’è sempre una discesa… Non fa neanche in tempo a finire la frase che la navetta parte alla velocità della luce e li realizzo che si tratta di una montagna russa!
Vorrei precisare, che in 21 anni non ero mai salita su una montagna russa e onestamente non avevo neanche intenzione di farlo in futuro! Da piccola ogni volta che andava in un parco giochi, mentre mia madre e mia sorella non facevano altro che andare su montagne russe, io e mio padre a mala pena riuscivamo a sopportare il bruco mela!
Detto ciò potete immaginare quello che ho provato in quel nano secondo…Come se non bastasse, non si trattava di una montagna russa semplice infatti prevedeva ben 3 giri della morte! Tra urla, pianti, mezzi svenimenti non sono riuscita nemmeno a tenere gli occhi aperti che ho aperto solamente nel momento in cui ero sicura di essere ferma con i piedi sulla terra ferma. Una volta concluso il giro, io e le mie amiche scendiamo dalla navetta. Io ero sconvolta con le lacrime che mi arrivavano sul collo, l’amica che sedeva vicino a me aveva il mascara calato che le ricopriva tutta la faccia e sembrava la tizia del cartone Mulan tutta sporca di inchiostro e l’altra mia amica che era seduta dietro di noi, accanto un tizio che sembrava che salisse sulle montagne russe tutti i giorni senza scomporsi minimamente, aveva perso la parola. Sconvolte da questa esperienza alla quale non eravamo minimamente pronte e alla quale abbiamo ”partecipato” senza neanche saperlo, iniziamo a ridere e piangere (quasi) allo stesso tempo incredule! Inizialmente pensiamo che infondo è stato divertente e quindi a fine giornata volevamo riprovarci, ma è inutile dirvi che non ci siamo assolutamente più avvicinate a quella attrazione!
Devo ammettere che questa è stata la mia (dis)avventura più divertente in assoluto, ma anche la mia prima e assolutissimamente ULTIMA VOLTA su una montagna russa!
Author: Valentina
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