È giunto il momento di raccontarvi l’ultima (dis)avventura riguardante il mio soggiorno in Australia. Questa volta però, da Melbourne ci sposteremo a Sydney. Infatti, verso la fine della mia permanenza in Australia, io e le mie amiche abbiamo deciso di fare una sorta di ”vacanza nella vacanza” e di andare 4 giorni a Sydney. Premetto che la nostra idea era quella di girarci varie città, da Sydney a Adelaide fino a Brisbane, ma ovviamente ben presto ci siamo rese conto che per motivi tempistici ed economici non era fattibile. Dunque abbiamo optato per 4 giorni a Sydney.
Tre settimane prima di tornare in Italia iniziamo a cercare online dei biglietti aerei economici, così come un hotel non troppo fuori dal centro che ci avrebbe permesso di girare la città prevalentemente a piedi. Quando finalmente troviamo i biglietti iniziamo a compilare le rispettive schede con i nostri dati e procediamo con il pagamento. Ovviamente a una persona qualsiasi sarebbe andato tutto liscio, avrebbe pagato tranquillamente e ricevuto il messaggio di avvenuto pagamento. Ma noi non siamo delle persone qualunque! Quindi procediamo con il pagamento, inserendo tutti i dati delle nostre carte di credito, e una volta premuto ”conferma”, nulla succede. Nessun messaggio di avvenuto pagamento, nessuna email, niente di niente…Iniziamo a chiamare a raffica i nostri genitori per controllare se i soldi erano stati scalati dal credito e effettivamente il pagamento era andato a buon fine… Finalmente arriva la tanto attesa email con le nostre prenotazioni. Riprendiamo colore. Passiamo alla ricerca dell’hotel e alla fine ne troviamo uno che dalle foto sembra molto carino, l’unica pecca è il bagno in comune ma ci accontentiamo e riusciamo a prenotare l’ultima tripla disponibile. Come dice sempre la mia amica: anche questa è fatta!
Una settimana prima della partenza io ovviamente mi ammalo…Raffreddore, mal di gola e rimango completamente senza voce. Inizio ad impasticcarmi per guarire il prima possibile e poter partire. Una sera però una ragazza venezuelana conosciuta al corso, Jessica, ci invita ad una festa in barca. Come dire di no? Ovviamente decidiamo di andare, quindi ci prepariamo, ci piazziamo un bel vestitino e andiamo. L’unico problema è che a Melbourne le stagioni sono invertite quindi era inverno e faceva un freddo che nemmeno sulla neve avevo mai sentito! In più la barca non stava ferma in porto ma ha navigato per tutta la serata con un vento che tagliava la faccia e ripeto, io ero raffreddata e senza voce! La serata è molto divertente, io anche se sono temporaneamente afona canto a squarciagola insieme alle mie amiche che mi consigliano ripetutamente di risparmiare la mia ”non voce” ricordandomi del nostro imminente viaggio. Tuttavia, io continuo per la mia strada! Il giorno dopo quel filo di voce che mi rimaneva era svanito, in quel momento avrei potuto benissimo recitare in un film muto! La mia amica inizia a prepararmi uno dei famosi rimedi della nonna. Mette una pentola d’acqua a bollire, una volta pronta ci mette dentro una bustina di camomilla, prende la federa del mio cuscino e me la mette sulla nuca mentre io mi accovaccio sulla pentola bollente. Devo dire che a parte essermi quasi bruciata l’intera faccia e esser quasi svenuta per il caldo, il mitico rimedio della nonna ha dato qualche risultato! Finalmente arriva il giorno della partenza. Il nostro volo è alle 6 e 30 di mattina quindi dobbiamo uscire di casa alle 4. La sveglia suona ci prepariamo e chiamiamo il taxi. Io ancora sono afona quindi tocca alla mia amica con gli occhi ancora chiusi parlare con il taxista. Mette il vivavoce e io a gesti le suggerisco cosa dire in quanto lei a mala pena si regge in piedi! Dopo 10 minuti il taxi arriva e partiamo per l’aeroporto. Fortunatamente va tutto bene passiamo i controlli, mostriamo i biglietti e ci imbarchiamo. Si parte! Dopo un’ora di volo atterriamo a Sydney, passiamo i controlli e riusciamo subito a trovare un taxi per l’hotel. Il nostro taxista è un simpatico vecchietto che ama molto chiacchierare! Gli diciamo la via del nostro hotel e partiamo. Mentre ci avviciniamo a destinazione il taxista ci informa che il quartiere non è uno dei migliori, infatti vediamo diversi senza tetto e gente che parla da sola ed inveisce contro il nulla! Ma va bene così, non ci spaventiamo e facciamo finta di niente. Arrivate all’hotel il nostro caro taxista ci fa uno sconticino sulla corsa: una volta ogni tanto una gioia! Entriamo in hotel… la stanza non è ancora pronta dobbiamo aspettare fino alle 14, sono solo le 10 e noi siamo sveglie dalle 4 di notte………….! Lasciamo le valige in reception e iniziamo ad esplorare Sydney. Siamo distrutte ma molto eccitate perché nonostante ancora abbiamo visto poco e niente, quel poco che abbiamo visto è meraviglioso! Dopo una veloce visita del centro della città ci regaliamo un bel pranzetto di pesce al porto e con la pancia piena ci rincamminiamo verso l’hotel. Finalmente la nostra stanza è pronta, noi siamo distrutte e non vediamo l’ora di buttarci sul letto per riposarci un po’! Saliamo le scale, arriviamo davanti la porta e……….una prigione! Una stanza minuscola con un letto a castello e uno singolo che per entrarci bisogna muoversi uno alla volta! Scioccate dopo mezzora non ne possiamo più e riusciamo, ovviamente come se non bastasse inizia a piovere, anzi no scusate a DILUVIARE! Abbastanza affrante, torniamo in hotel e scopriamo che al piano di sopra c’è una terrazzina con divanetti e tavoli, così compriamo delle birre e passiamo la serata in terrazza. Facciamo la conoscenza di due ragazzi italiani che hanno girato praticamente tutta l’Australia on the road. Noi li guardiamo talmente tanto basite e sorprese per i loro racconti avventurosi e pericolosi, che la domanda gli sorge spontanea e ci chiedono: Ma è la vostra prima volta in un ostello? ….Il mistero è stato svelato! Infatti mentre loro ci raccontano storie del tipo, che avevano dormito in amache in mezzo alla natura, lavorato nei campi ricoperti totalmente e costantemente di mosche, di aver visto qualsiasi tipo di animale, noi ci lamentiamo di una camera un po’ strettina e del bagno in comune! Ma come dico io sono sempre esperienze e c’è sempre una prima volta per tutto!
L’ultimo giorno facciamo le nostre valige e ci prepariamo per lasciare l’hotel. In camera una specie di nota diceva : ”return your pillowcase before you leave”. Ovviamente noi siamo tutte e tre molto brave in inglese e quindi capiamo al volo il da farsi, così una volta pronte le valige facciamo ciò che c’è scritto su quella nota attaccata alla porta. Togliamo la federa, le lenzuola del letto, la coperta e scendiamo in reception per consegnarle al receptionist. Sorride. Noi non capiamo…Ad un certo punto ci guarda e ci dice che erano sufficienti solo la federe non tutto il corredo! Giustamente c’era scritto PILLOWcase…! Comunque siamo molto brave in inglese lo giuro!
Devo dire però che nonostante la pioggia che non ci ha mai abbandonato, la stanchezza, la prima volta in ostello e varie figuracce fatte, il viaggio a Sydney è uno dei più belli che io abbia fatto…
Author: Valentina
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